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Crestini: “Allarme rifiuti anche nell’edilizia. Situazione paradossale”
“Una situazione paradossale è all’orizzonte: le
aziende non possono smaltire gli scarti di produzione perché non è possibile
conferirli ad Alia, col risultato che i loro cantieri e magazzini sono
diventati delle discariche che, in quanto abusive, rischiano anche una condanna
penale”. Stefano Crestini, presidente della Federazione Costruzioni di
Confartigianato Imprese Prato, denuncia una situazione che, dopo l’annoso e
tuttora irrisolto problema degli scarti tessili, si allarga adesso, in modo
pesante, anche a quelli dell’edilizia. “Non si tratta solo degli inerti come i
calcinacci, per i quali era stata individuata una soluzione che doveva essere
temporanea, conferendoli in aree private, ma anche di tanti altri materiali da
demolizione e costruzione come legnami, sfalci, potature, pancali in legno e
altro, che al momento risulta impossibile smaltire nonostante le aziende
abbiano contratti in essere con Alia, che risulta dunque inadempiente”.
“Da oltre sei mesi Alia non recepisce più i nostri
rifiuti speciali nonostante i contratti sottoscritti adducendo il motivo che
sono in attesa dei codici Cer – spiega Vincenzo Gigliotti della ditta Marchetti
Fausto, associata a Confartigianato – Nelle nostre condizioni sono praticamente
tutte le altre aziende edili, con i rifiuti ammucchiati nei cantieri e nei
magazzini con forte rischio di incendio per non parlare di quello di finire in
galera per discarica abusiva. Ci siamo rivolti al Comune ma l’unica risposta è
stata un: segnaleremo la cosa ad Alia e vi faremo sapere. La situazione è ormai
insostenibile e servono soluzioni immediate”.
“Come Confartigianato denunciamo con forza questa
grave situazione agli organi preposti – dice Crestini – Un problema, quello
degli scarti edili, che va adesso ad affiancarsi a quello degli scarti tessili.
Col risultato che le aziende del territorio, quelle che vogliono operare nella
piena legalità, si trovano fortemente penalizzate e soprattutto senza risposte
alle loro sacrosante esigenze”.
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