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Barbara Catani

Catani: “Abusivismo, il problema resta una spina nel fianco delle imprese”

Un taglio di capelli in mezzo alla strada, come accaduto in via Filzi nei giorni scorsi? Forse una nota di colore ma anche un segnale da non sottovalutare. Questa l’opinione di Barbara Catani, presidente degli Acconciatori di Confartigianato Imprese Prato. “Attenti a non liquidare il tutto con una semplice risata – dice Catani – Il fatto che possano accadere cose simili la dice lunga su quale sia ancora la percezione, sia da parte delle operatrici abusive ma anche di alcuni utenti, non solo della legalità ma soprattutto della qualità e della sicurezza che devono venir garantite. Non solo perché lo prevede la legge, ma soprattutto per tutelare la propria salute”.
E accanto al fenomeno purtroppo ancora vasto dell’abusivismo sotto forma di attività svolta in casa, appare in crescita anche un’altra forma di elusione, più strisciante, che riguarda anche saloni aperti al pubblico. “Nella rincorsa ai prezzi stracciati possono entrare in gioco fattori preoccupanti – dice Catani – A cominciare dai contratti di lavoro non corretti ai dipendenti per finire all’utilizzo di materiali scadenti. Da anni cerchiamo di sensibilizzare i cittadini su alcuni aspetti: in primo luogo che parrucchieri ed estetiste agiscono direttamente sul corpo delle persone e devono quindi garantire la massima sicurezza e igiene. Nella tariffa di un salone serio non c’è solo il taglio e lo shampoo, ma anche contratti regolari ai dipendenti, corsi di aggiornamento per le operatrici, prodotti di qualità e testati contro le allergie e gli effetti cancerogeni. Come per i prodotti alimentari, anche in questo caso è importante tutelare la nostra salute oltre alla qualità estetica del lavoro”.
Oltre che all’utenza, l’appello di Barbara Catani si rinnova anche alle istituzioni preposte al controllo, anche e soprattutto nei comuni più piccoli che spesso non dispongono di regolamenti adeguati e si tende a sottovalutare questo aspetto. “Nonostante l’impegno e gli sforzi, il fenomeno rimane vasto e continua a rappresentare una spina nel fianco per le attività legali e qualitative. La lotta alla concorrenza scorretta continua e occorre il contributo di tutti per sperare in risultati efficaci”.


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