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Clienti che rinviano i pagamenti. Giusti” C’è chi specula su una tragedia”

Giusti: “Chi specula oggi sulla situazione rischia di pagarne a caro prezzo
le conseguenze insieme a tutti gli altri. Etica quanto mai importante adesso”

I timori si stanno purtroppo avverando. Iniziano infatti ad arrivare alle aziende del distretto, conto terzi e non, le prime lettere da parte di clienti che, prendendo a pretesto la situazione di emergenza, annunciano un rinvio dei pagamenti relativi alle lavorazioni effettuate. Lettere che pesano come macigni sulle piccole imprese dell’area, già messe in ginocchio dalla chiusura forzata per decreto e conseguentemente in piena crisi di liquidità.
“Stiamo purtroppo ricevendo le prime segnalazioni dalle nostre imprese di un fenomeno che non riguarda solo il tessile – dice Luca Giusti, presidente di Confartigianato Imprese Prato – Si tratta di rinvii, quelli relativi alle scadenze di marzo e aprile, del tutto ingiustificati perché riferiti a lavorazioni eseguite tra dicembre e gennaio, quindi prima che si aprisse l’emergenza. Noi ci stiamo battendo per ottenere aiuti significativi dallo Stato, misure assolutamente indispensabili. Ma i primi ad aiutarci dobbiamo essere noi stessi. Questo è più che mai il momento di operare eticamente perché le conseguenze sarebbero devastanti per la nostra filiera. Un prezzo che poi pagheremmo tutti, in quanto renderebbe di fatto impossibile la ripartenza anche a coloro che adesso adottano questi comportamenti scorretti”.
Accanto a questo fenomeno, Confartigianato registra con piacere anche atteggiamenti più responsabili. “Alcune aziende, mostrando grande serietà e senso di solidarietà, hanno assicurato il pieno rispetto dei tempi di pagamento e, laddove possibile, addirittura un loro anticipo. È questo lo spirito che deve muovere tutti noi imprenditori, tanto più davanti a una tragedia così devastante. L’unità d’intenti non si può dimostrare solo a parole intorno a un tavolo, ma nei fatti. E chi pensa di speculare su questo per trarne qualche vantaggio personale dovrà assumersi, a emergenza finita, la responsabilità dei propri comportamenti. La scorrettezza può forse anche pagare nell’immediato, ma ha sempre il fiato corto”.


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