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NUOVO CODICE DEGLI APPALTI – Principali novità per artigiani e PMI
SUCCESSO DI PRESENZE AL CONVEGNO SUL NUOVO CODICE DEGLI APPALTI
Questo il Convegno tenutosi il 5 luglio 2016 nell’Auditorium dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze in Via Folco Portinari n. 5 a Firenze, che ha trattato un tema molto discusso relativo alla Riforma del Codice degli Appalti Pubblici dei Lavori, ed in particolare il D.Lgs. 50/2016 e le linee guida così rilasciate, ed ancora in corso di definizione, da parte dell’ANAC, Autorità nazionale Anticorruzione.
Molta soddisfazione da parte degli organi dirigenti regionali di Confartigianato Costruzioni Toscana, in particolar modo del Presidente Stefano Crestini, per la partecipazione numerosa e qualificata che ha visto in Sala rappresentanti di imprese e di stazioni appaltanti,oltre che di tecnici e professionisti. A riprova che gli argomenti sono molto sentiti ed in una fase che ancora lascia spazio a dubbi ed interpretazioni, visto che si è verificato dal 19.04.2016, data di pubblicazione del D.Lgs. un crollo dei bandi di gara di oltre l’80% rispetto a maggio dello scorso anno.
IL CONVEGNO: GLI INTERVENTI TECNICI
Dopo il saluto del Presidente regionale di Confartigianato Giovan Battista Donati, che ha aperto i lavori, ha relazionato l’On. Federico Massa, membro dell’VIII Commissione (Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici) che ha preso parte ala stesura del decreto ed ha illustrato con dovizia di particolari i punti salienti e gli scopi attesi con la riforma del codice, sottolineando le finalità di trasparenza e correttezza delle procedure,tanto che una parte della riforma, le linee guida applicative del decreto, sono state affidate alla cura dell’ANAC.
Ha proseguito l’Ing. Daniela Scaccia di ANAEPA di Roma, l’Associazione degli edili di Confartigianato, che ha evidenziato i punti non condivisi dalle imprese e le combinazioni di vari articoli che concorrendo in modo sinergico sull’operatività creano di fatto condizioni o troppo gravose per oneri non direttamente collegati alla bontà dei lavori da eseguire od all’affidabilità strutturale delle imprese esecutrici, o troppo complessi burocraticamente con il rischio quasi certo di intralciare le procedure.
L’intervento del Dott. Francesco Bavetta, della Regione Toscana, ha evidenziato ai presenti l’importanza degli strumenti telematici per la partecipazione alle gare: le gare on line assicurano tutto quello che ora più che mai ci viene richiesto: tracciabilità, trasparenza, velocità di trasmissione dati e, con le PEC e le firme digitali, sicurezza.
Occorrerà che le imprese, soprattutto quelle più piccole si adeguino e si potenzino con le dotazioni sia hardware che software e formino del personale a questo dedicato. Più che imposizioni sono parte dell’evoluzione delle procedure e di nuove necessità di dialogo con la Pubblica Amministrazione.
GLI INTERVENTI POLITICI
Importanti ed chiarificatori sull’attuale momento che stiamo vivendo nella gestione della casa pubblica e chi fa cosa e come sono stati gli interventi che si sono succeduti dei rappresentanti politici.
Matteo Biffoni, in quanto Presidente dell’ANCI Toscana, l’associazione dei comuni della nostra regione, ha sottolineato lo stato di necessità e di difficoltà in cui versano gli enti locali amministrati dai sindaci. Lo stato di crisi ha prodotto una situazione divergente tra la sempre minore disponibilità di risorse e la maggiore necessità di disporne per l’indigenza delle persone: una buona parte dei bilanci viene assorbita dal sostegno allo stato sociale, tra senza tetto, integrazioni per le mense, i trasporti, famiglie che si disgregano e la necessità di supporto per i minori. Allentare l’attenzione e concentrarsi su altri aspetti evidenzia poi la classica buca nelle strade o gli edifici pubblici non mantenuti a dovere. I primi ad essere interessati dalla funzionalità della riforma degli appalti sono proprio i comuni che con tranquillità ed immediatezza, risorse permettendo, devono bandire ed appaltare lavori. Sono dalla parte delle ditte per accelerare i tempi di definizione dell’iter per una norma buona e valida da subito.
Sulla stessa linea i concetti espressi dall’Assessore regionale Vittorio Bugli, che tra i suoi compiti istituzionali registra, oltre ad altri, i rapporti con gli Enti locali e gli appalti di lavori pubblici nonché il relativo aspetto contrattuale. Con il venir meno delle province, le regioni sono l’anello intermedio tra lo Stato ed i territori, e devono svolgere questo ruolo con molte competenze ancora da definire nel dettaglio, con risorse sempre più scarse e necessità che si fanno via via più urgenti: scuole, viabilità, trasporti, pianificazione del territori. Solo per indicarne alcune. Per assolvere a queste necessità occorre fare bandi di gara per selezionare fornitori seri ed affidabili per loro committenti ed i cittadini. Le regioni hanno fatti presente le loro osservazioni e concorrono al pari delle imprese aal miglioramento e semplificazione delle norme in materia di appalti pubblici.
Non da meno è stato l’Assessore regionale Stefano Ciuoffo, che tra i propri compiti ha anche il sostegno economico all’artigianato e la promozione del sistema produttivo. Tali compiti fanno perno e leva proprio sulle norme per bandire pubbliche gare che mentre assicurano servizi e risposte ai cittadini, sbloccano una fase di stallo dell’economia che dura da troppi anni: promuovere le imprese e facilitare loro l’accessibilità ai bandi pubblici non è fine a se stesso, ma è uno strumento per garantire servizi e sviluppo, al quale faranno seguito la promozione del territorio, il turismo, il commercio ecc. ecc. Ma il punto d’inizio deve essere chiaro, condiviso e sostenibile. E con rammarico deve prender atto che al momento questa nuova norma ha di fatto bloccato gran parte dei bandi e le stazioni appaltanti stentano a procerede. È urgente attivare la massima sinergia tra le parti interessate per definire quanto prima le regole e le modalità di pubblicazione e di partecipazione ai bandi. Altrimenti continuerò lo stato attuale di incertezza.
Il Presidente Confartigianato Costruzioni Stefano Crestini ha invece sottolineato con forza come ancora una volta si sta perdendo un opportunità di crescita per le imprese, uscendo dalla crisi che ormai da dieci anni affligge il settore edilizia, ma soprattutto un opportunità di dare servizi ed opere alla cittadinanza.
Questa riforma tanto attesa per ovviare agli inconvenienti del precedente Codice, tra decreto legislativo e linee guida ancora non definite, ha bloccato tutto e fatto crollare di oltre l’80% i bandi di gara pubblici, segno che ci fosse difficoltà per le imprese ma ancora di più per le stazioni appaltanti, e quindi il “pubblico” che frena se stesso!!!
CONCLUSIONI
Avviandosi il Convegno alla conclusione ha visto l’importante contributo degli ordini professionali della provincia di Firenze, il Geom. Stefano Nicolodi per il Collegio dei Geometri, l’Ing. Piero Caliterna per l’Ordine degli Ingegneri e l’Arch. Mario Perini per l’Ordine degli Architetti. Sono state evidenziate le estreme difficoltà, rilevate fin dalle prime letture delle norme, insite e palesi per una corretta e completa fase di progettualità per le Stazioni Appaltanti e di assistenza alle imprese per la partecipazione alle gare.
Ha chiuso i lavori il Presidente nazionale dell’Associazione ANAEPA dott. Arnaldo Redaelli, il quale ha ribadito con forza che le imprese artigiane sono disposte a collaborare al massimo per la trasparenza,la correttezza dei rapporti tra pubblico e privato, a concorrere a garantire ai cittadini la fornitura di opere e di servizi migliori e di qualità ed alle migliori condizioni economiche, ma questo non diventi un alibi per gravare di costi, balzelli ed obblighi non direttamente utili o funzionali alle opere e che di fatto le escludono dalle gare pubbliche, le confina di fatto a ruoli subalterni anche se poi sono proprio le imprese artigiane le principali esecutrici dei lavori e sono quelle più affidabili per la qualità delle opere realizzate.
La riforma del Codice degli Appalti sia l’occasione di riconoscer i meriti e professionalità delle imprese artigiane.
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