Anche quest’anno, proseguendo nel percorso di Confartigianato nell’ambito della sostenibilità, si svolgerà l’evento ‘Energies and…
ENERGIA – Confartigianato su DL Energia bis: ‘Pmi pagano per energivori’
Il Dl Energia bis contiene un apprezzabile e condivisibile impegno a sostenere le fonti rinnovabili come soluzione per combattere il cambiamento climatico e per sottrarsi alla dipendenza dalle fonti energetiche tradizionali di importazione. Tuttavia permane un approccio sbilanciato che privilegia le grandi imprese energivore e penalizza le Pmi.
Questo il giudizio espresso il 19 dicembre, in audizione presso le Commissioni riunite Ambiente e Attività produttive della Camera, dai rappresentanti di Confartigianato e Cna sulla conversione in legge del Dl 181/2023. In particolare, Confartigianato e Cna considerano iniqua l’attribuzione agli oneri generali di sistema pagati in bolletta dalle piccole imprese e dalle famiglie dei costi per sostenere la produzione di energia rinnovabile delle grandi imprese energivore e la loro agevolazione. In questo modo – sottolineano – nel 2024 si rischia un impatto di 970 milioni di euro a carico delle Pmi e di 650 milioni per i clienti domestici.
Confartigianato ha già messo in campo alcune iniziative per senisibilizzare gli addetti ai lavori sul tema, scrivendo al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e denunciando la situazione in Audizione alla Camera che si è svolta il 19 dicembre scorso. Sono stati presentati anche degli emendamenti al decreto in oggetto, tra i quali quello che sposta la copertura del finanziamento degli impianti di grossa taglia sui proventi delle aste per la Co2. “La transizione energetica è un obiettivo di tutto il Paese – commenta Stefano Chini, responsabile Energia di Confartigianato Imprese Prato – ma va perseguita secondo regole di proporzionalità nella partecipazione della collettività ai costi e agli investimenti richiesti dalle politiche pubbliche. Il provvedimento introduce un meccanismo di sostegno ai grossi impianti alimentati a fonti rinnovabili delle imprese energivore, ma questa misura viene coperta con gli oneri generali del sistema elettrico (come già accaduto col D.L. 131/2023 per le agevolazioni a chi usa almeno il 30% di ‘rinnovabili’) e quindi la pagheranno prevalentemente le famiglie e le piccole imprese che non hanno l’agevolazione, attraverso la bolletta ed un sistema che fa pagare di più a chi ha meno e rischiando di vanificare le indicazioni del PNRR che vuole maggiore concorrenza nei mercati di gas ed energia elettrica e chiede che i venditori non siano costretti a riscuotere oneri non collegati al settore dell’energia”.
L’obiettivo che persegue Confartigianato è che alla conclusione della presentazione degli emendamenti, prevista per l’8 gennaio, si possa arrivare ad un testo di conversione del Decreto Energia bis che possa tenere in considerazione una più corretta distribuzione fra tutte le componenti degli oneri necessari alla realizzazione della tanto auspicata transizione energetica.
Questo articolo ha 0 commenti