"ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, in collaborazione con…
Convegno “SCARTA L’ABUSIVO”
Abusivismo: folla di artigiani all’incontro su un problema devastante per le piccole imprese che operano nella legalità
Gino Reolon: “La repressione non basta, occorre lavorare sulla coscienza civile e sui giovani. Ma nel 2013
smantellato un giro di affari illegale di 120 milioni di euro”
“Dobbiamo contagiare la società civile e soprattutto i giovani col virus della legalità, perché la sola repressione
non porterà mai a risultati decisivi nella lotta all’evasione, al lavoro nero e all’abusivismo”. Con queste parole il
comandante della Guardia di Finanza provinciale, colonnello Gino Reolon, ha aperto una speranza per il futuro
ma ha anche disilluso la folla di artigiani che ieri affollava l’auditorium di Confartigianato Imprese Prato in
occasione dell’incontro “Scarta l’abusivo”, sulla possibilità di ottenere una soluzione rapida e definitiva a un
fenomeno, quello dell’abusivismo, in crescita esponenziale complice anche la crisi che investe tutti i settori. E
sono stati proprio i presidenti delle varie categorie colpite dal fenomeno ad aprire l’incontro testimoniandone
la grave incidenza sulla capacità delle imprese di reggere una tale concorrenza sleale. I rappresentanti dei
settori benessere, edilizia e settore casa, impiantisti elettrici e termoidraulici, trasporti e autoriparazione,
hanno dipinto un quadro a tinte molto scure citando a più riprese anche il preoccupante nodo che spesso si
crea tra fenomeni di abusivismo e criminalità organizzata, soprattutto nel settore edile dove si segnalano casi
di “caporalato” e di un sistema parallelo organizzato.
“Prato – ha detto Reolon – per la sua stessa collocazione geografica è crocevia di vari fenomeni malavitosi.
Questo non ci distoglie dall’attenzione verso questo problema: nel 2013 nonostante le scarse risorse
disponibili abbiamo scoperto 95 evasori totali per un giro d’affari di 120 milioni di euro. Per fare sempre
meglio chiediamo la collaborazione delle associazioni e degli stessi artigiani che invitiamo non alla delazione
ma a una fattiva collaborazione segnalandoci in modo circostanziato fenomeni di questo tipo”.
Confartigianato Prato ha, a questo scopo, attivato una casella di posta elettronica dedicata alla raccolta di
segnalazioni e testimonianze: scartalabusivo@prato.confartigianato.it.
“Il vero problema sono anche le leggi inadeguate nell’ambito delle quali ci troviamo ad operare – ha detto
l’assessore comunale alla sicurezza, Aldo Milone – che permettono ai trasgressori di cavarsela facilmente
vanificando il grande lavoro degli organi di polizia. Come Polizia Municipale siamo costantemente impegnati
nella lotta a questo fenomeno che è di difficile individuazione ma siamo disponibili alla collaborazione per
trovare anche nuove soluzioni che ci permettano di essere più incisivi”. Da Milone anche un impegno concreto.
“Con l’assessore all’economia Caverni vedremo di prevedere, in caso di recidiva, deterrenti concreti più
significativi”.
Un’apertura alla collaborazione è venuta anche dai rappresentanti dei consumatori, , il segretario regionale di
Adiconsum Toscana, Grazia Simone e il presidente di Federconsumatori Prato, Adriano Varocchi.
“Questo incontro è solo un primo passo verso un modo nuovo e più efficace di combattere questo fenomeno –
ha detto il presidente di Confartigianato Imprese Prato, Andrea Belli – ripromettendoci di richiamare
periodicamente i rappresentanti delle istituzioni e delle forze dell’ordine per monitorare i risultati. Gli artigiani
da sempre sono disposti a lavorare 12 ore al giorno, ma vogliono farlo serenamente e in un ambito di regole
condivise”.
Il presidente della Camera di commercio, Luca Giusti, chiamato a tirare le fila dell’incontro ha ribadito che il
fenomeno si inserisce “in una più profonda crisi nel rapporto tra impresa e Stato”.
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