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Gli imprenditori davanti ai nuovi scenari del sistema creditizio
Nuovi rapporti banca e impresa: tra bail-in e accesso al credito
“Occorre ricreare un clima di fiducia e politiche per agganciare la ripresa”
Le regole sono cambiate e sia le banche che le imprese e gli organi di rappresentanza devono adattarsi alla nuova situazione. Un percorso ancor più difficile in una realtà industriale come quella pratese, più di altre caratterizzate dalla presenza di migliaia di piccole imprese. Il convegno organizzato lunedì 14 marzo da Artigiancredito Toscano, Cna e Confartigianato presso la Camera di commercio, non ha soltanto offerto una panoramica molto chiara sulle nuove regole del gioco – il professor Lorenzo Gai, docente di Economia degli intermediari finanziari all’Università di Firenze ha illustrato con molta chiarezza il meccanismo del “bail in” – ma ha anche tracciato delle linee di comportamento che saranno preziose tornando ognuno alle proprie attività e guardando al futuro. Un futuro dove quel rapporto di fiducia che ha sempre marcato il rapporto tra banca, impresa e cittadino, appare oggi compromesso dalla recenti vicissitudini che soprattutto in Toscana hanno provocato forti scossoni. “Ma se continuiamo a cercare il colpevole di tutto questo accusandoci tra banche e imprese, rischiamo di ritrovarci tra tre anni senza più né banche né imprese – ha chiosato Alberto Silvano Piacentini, della commissione regionale Abi Toscana – La colpa in realtà è di un mondo che è completamente cambiato e di regole che non permettono più di gestire questo rapporto come accadeva un tempo. Da questa situazione si esce tutti insieme, facendo ognuno la propria parte senza protagonismi”. Un’indicazione chiara ma che incontra mille ostacoli in realtà aziendali come quelle pratesi. Dagli interventi dei presidenti di Confartigianato, Andrea Belli, e di Cna, Claudio Bettazzi, hanno dato voce agli imprenditori davanti a una realtà complicata da gestire per realtà come le aziende artigiane. “Se avete un po’ di autonomia – ha detto Belli rivolgendosi al mondo bancario – è il momento di dare un aiuto alle nostre aziende, spesso sottocapitalizzate, per agganciare la ripresa”. “La crisi ci è arrivata addosso come un treno – ha detto Bettazzi – Adesso occorre ricreare un clima di fiducia tra banca e impresa con un salto di qualità a livello istituzionale che deve varare politiche attive per favorire gli investimenti”. L’assessore regionale alle attività produttive, Stefano Ciuoffo, è partito da una feroce autocritica circa le mancanze del settore pubblico che hanno messo in difficoltà le imprese, manifestando poi preoccupazione circa il pericolo di una stagnazione economica che una manovra così estrema come quella varata recentemente da Draghi sembra voler scongiurare. “Noi continuiamo a lavorare in silenzio ma col massimo impegno per garantire alle aziende nostre associate un accesso al credito – ha spiegato il presidente di Artigiancredito Toscano, Fabrizio Campaioli – Nel 2015 abbiamo garantito 450 milioni di affidamenti registrando un piccolo aumento sull’anno precedente. Il vero problema è che nonostante timidi segnali di ripresa, manca ancora la fiducia nel lungo periodo e quindi la volontà di tornare a investire in modo importante”.
Nell’affollatissima sala della Cciaa erano presenti imprenditori, rappresentanti del mondo bancario e delle istituzioni, compreso il sindaco Matteo Biffoni. “I cittadini si rivolgono spesso a me anche per avere informazioni su queste tematiche – ha detto il sindaco – quindi per me è importante essere qui per approfondire questi argomenti”.
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