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Imprese edili cinesi irregolari: una preoccupante conferma che richiede interventi incisivi
Nessuna sorpresa ma preoccupazione e rabbia nelle imprese edili pratesi che assistono a situazioni come quella verificatasi ieri: un controllo che ha portato alla chiusura di un’impresa edile con titolare cinese costituita pressoché interamente da lavoratori irregolari, addirittura in qualche caso clandestini. Oltre a rivolgere un sentito ringraziamento ai carabinieri e alla Direzione Territoriale del Lavoro che hanno effettuato l’operazione, gli operatori del settore stigmatizzano la situazione di illegalità che si è venuta a creare.
“Non è una novità che esistano a Prato imprese di questo genere – commenta il vicepresidente di ANCE Toscana Nord Alessandro Cafissi -. Noi denunciamo da anni questa situazione ed evidenziamo la concorrenza sleale che le imprese irregolari rappresentano per chi opera nel rispetto delle normative. E’ verosimile peraltro che le imprese irregolari vengano impiegate anche per lavori a loro volta irregolari, come la realizzazione dei tristemente noti loculi-dormitorio: lavori che un’impresa ‘normale’ non effettuerebbe mai. Esiste a Prato un corto circuito dell’irregolarità che travalica i singoli settori e li salda gli uni agli altri.”
“E’ un sistema integrato e uniforme, a quanto pare: le imprese edili cinesi sembrano caratterizzarsi, almeno in buona parte, per le stesse caratteristiche di irregolarità di quelle di altri settori – aggiunge Stefano Crestini, presidente degli edili di Confartigianato Imprese Prato -. Appare anche strano che un qualunque committente o un tecnico che presenta una pratica possano affidarsi a ditte destrutturate o addirittura inesistenti. Le nostre imprese si sentono minacciate, a buon diritto, dalla concorrenza sleale che subiamo e dalla distorsione della concorrenza che si è creata. E’ un momento ancora difficile e molto delicato per il nostro settore, che stenta a riprendersi e soffre fortemente anche per questa situazione.”
“Un plauso a chi effettua controlli che evidenziano e vanno a sanare, almeno limitatamente e temporaneamente, situazioni inaccettabili – conclude Daria Orlandi, presidente della Cassa edile pratese – . Le associazioni e gli enti paritetici lavorano per difendere le imprese corrette ma è necessaria una maggior collaborazione tra noi e gli enti di controllo. In questo senso vogliamo rafforzare i rapporti per far sì che le informazioni sull’apertura dei cantieri e sulle imprese impegnate circolino in tempo reale e si evidenzino potenziali criticità su cui mirare i controlli. Resta prioritario anche il coinvolgimento e la responsabilizzazione dei committenti sia pubblici che privati. Rischiamo che un settore attualmente fragile come l’edilizia divenga un terreno di espansione per imprese irregolari a loro volta collegate a sacche di illegalità presenti in altri comparti. Chiediamo maggiore attenzione al nostro settore, esposto da troppo tempo a questi fenomeni.”
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