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La denuncia di Lastrucci: “Trentacinque euro lorde di cassa integrazione. Una vergogna”

TRENTACINQUE EURO LORDE AL GIORNO DI CASSA INTEGRAZIONE
Lastrucci: “Una vergogna, altro che aiuti poderosi”
Luca Giusti: “Tensione sociale ai massimi livelli”

“Trentacinque euro lorde al giorno: questo l’ammontare della cassa integrazione per i miei dipendenti. Una vergogna. Questi sarebbero gli aiuti poderosi promessi?”. A parlare è Andrea Lastrucci, pittore edile, membro del Direttivo di Confartigianato Imprese Prato , che dopo aver chiuso l’attività il 16 marzo scorso, si trova oggi a vivere una situazione di enorme difficoltà alla quale si assomma anche la beffa degli “aiuti” statali che rasentano l’elemosina. “Con notevoli ritardi sono arrivati i soldi della cassa integrazione dei miei dipendenti relative alla mezza mensilità di marzo – dice Lastrucci –  296 euro con le quali queste persone dovrebbero mantenere la famiglia e far fronte a mutui da pagare e altre spese.  Io ho una piccola ditta subissata da indicibili tasse e oneri a cui ho sempre fatto fronte dal 1981. Non ho avuto diritto nemmeno ai 600 euro perché ricevo un piccolo assegno di invalidità oncologica, che ritengo una cosa ancora più vergognosa”.
“Quella di Lastrucci è purtroppo solo una delle tante voci che ogni giorno ascoltiamo da parte di imprenditori che si rivolgono alla nostra associazione manifestando la loro disperazione – spiega Luca Gusti, presidente di Confartigianato Imprese Prato – La chiusura forzata delle attività provoca inevitabilmente delle ripercussioni delle quali non si è tenuto abbastanza conto. La situazione di tanti imprenditori è ormai drammatica e la tensione sociale sta diventando sempre più esplosiva. La riflessione è che se questo stato di cose è drammatico per le attività che possono riavviarsi a breve o hanno già ripreso, figuriamoci per quelle attività per le quali non c’è nemmeno un’idea di quando potranno riprendere”.
Lastrucci potrà finalmente riaprire l’attività tra pochi giorni. “Ho lavoro in due cantieri in cui potrò reimpiegare i miei dipendenti, sperando di superare insieme questo momento davvero critico. Purtroppo per molti colleghi con cui parlo quotidianamente, lo spettro della impossibilità di riaprire è molto seria”.


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