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Piccole Imprese Credito Insufficiente

Piccole imprese, credito insufficiente

Il sistema bancario non sostiene le piccole imprese con credito sufficiente.

L’analisi dei dati pubblicati nell’ultimo Bollettino economico della Banca d’Italia evidenzia che a maggio 2016 i prestiti alle piccole imprese sono a crescita zero (+0,1%) risultato di un persistente diminuzione (-1,6%) dei prestiti alle imprese con meno di 20 addetti, mentre quelli delle medie-grandi imprese sono tornati a crescere e segnano una salita dello 0,5%.

Il fatto che le piccole imprese non siano sostenute a sufficienza compromette la propensione agli investimenti, asset che per le imprese fino a 20 addetti vale 28.139 milioni di euro, pari all’1,8% del PIL.

Purtroppo l’attuale fase di instabilità finanziaria, caratterizzata dalle difficoltà del sistema bancario e amplificate dalle incertezza post Brexit, sta compromettendo la fragile crescita. Le stime pubblicate ieri dal Fondo Monetario Internazionale riportano la crescita dell’economia italiana in zona ‘zero virgola’: +0,9% per il 2016 e solo 1,0% per il 2017.

Il calo dei prestiti alle piccole imprese è concentrato al Centro Nord (-2,1%) mentre nel Mezzogiorno ha smesso di diminuire, segnando un livello invariato rispetto ad un anno prima.

Per altri segmenti del credito si rileva invece un aumento dei prestiti:  dello 0,5% per le Società finanziarie ed assicurative e le Famiglie (consumatrici  con prestiti in crescita del 2,0%), si confermano il segmento di clientela più dinamica. Anche per il credito alle famiglie si registra un maggiore dinamismo nel Mezzogiorno (+2,4%) rispetto al Centro Nord (+1,8%).

Sulla base degli ultimi dati disponibili ad aprile 2016 (rielaborati da Confartigianato) negli impieghi alle imprese con meno di 20 addetti sono in calo del – 5,9% e in peggioramento rispetto al -5,1% fatto registrare a marzo. La flessione degli impieghi segna una specifica accentuazione nel Nord Est (-6,3%) e Nord Ovest (-6,0%).

Le regioni che presentano una dinamica negativa meno accentuata sono: la Campania (-2,5%), il Lazio (-2,9%)  e il Molise (-3,3%),  mentre le flessioni più ampie si registrano in Calabria (-8,0%), nelle Marche (-8,9%) e in Umbria (-10,1%).

Le provincie che registrano una maggiore tenuta degli impieghi vivi alle imprese con meno di 20 addetti sono: Latina e Caserta (-0,2%) seguite da Nuoro (-1,2%), mentre i cali più profondi si osservano a Olbia-Tempio (10,6%),Cosenza (-11,5%) e Terni (-13,9%).

Per quanto riguarda la Toscana si posiziona al 10° posto con una percentuale di calo poco sopra la media (-5,3%) mentre all’interno della nostra Regione la classifica delle province vede Pistoia  al primo posto (-3,4%9 seguita da Firenze e Prato (-4,0%) , Grosseto (-4,8%), Lucca (-5,5%), Livorno (-5,8%), Massa (-6,0%), Siena (-6,3%),  Arezzo (-7,2%) ed infine Pisa (-7,5%).

 

 


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