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Barbara Catani

Settore Benessere sul piede di guerra. Catani: “Le nostre imprese a rischio chiusura”

SETTORE BENESSERE SUL PIEDE DI GUERRA DOPO L’ANNUNCIO DELLO STOP FINO AL PRIMO GIUGNO
La presidente Catani: “Si spalancano le porte a un abusivismo incontrollato e rischioso
Le nostre imprese intanto rischiano la chiusura”. Occupazione a grave rischio nel settore

 

Settore Benessere oltre l’esasperazione. È stata una doccia gelata la notizia che acconciatori ed estetiste potranno riaprire soltanto il primo giugno prossimo. Una decisione che gli operatori del settore hanno accolto con rabbia e incredulità. Anche perché la situazione che adesso minaccia concretamente di verificarsi è di un abusivismo diffuso che metterebbe a serio rischio quella sicurezza nel nome della quale si impone uno stop di ben tre mesi alle attività regolari.
“Siamo davvero molto arrabbiati – spiega la presidente della Federazione Benessere di Confartigianato Imprese Prato, Barbara Catani – Anche perché come Confartigianato nazionale avevamo lavorato a un protocollo da adottare nelle nostre imprese che avrebbe sicuramente garantito la massima sicurezza. Questo ulteriore stop apre invece le porte a un abusivismo già dilagante in questo periodo che oltre a danneggiare in modo forte le nostre imprese comporta un rischio-contagio assolutamente incontrollato”.
La reazione degli operatori è stata veeemente già da ierisera: i telefoni dell’associazione sono stati presi d’assalto dagli imprenditori increduli e arrabbiati alla ricerca di maggiori informazioni e di conferme.
“La nostra reazione come associazione è stata immediata – continua Catani – Ci siamo già attivati a tutti i livelli, dal locale al nazionale, per far giungere la nostra voce forte e chiara ma soprattutto unita – acconciatori ed estetiste senza nessuna distinzione politica – per far capire ai decisori che questa decisione, oltre che iniqua, è controproducente proprio nell’obiettivo della sicurezza sanitaria”.
Confartigianato nazionale ha calcolato che l’effetto combinato di mancati ricavi a causa della chiusura e della concorrenza sleale degli abusivi nei mesi di marzo, aprile e maggio causerà alle imprese di acconciatura e di estetica una perdita economica di 1.078 milioni di euro, pari al 18,1% del fatturato annuo. Sarà molto difficile evitare ripercussioni sull’occupazione: i mancati ricavi mettono a rischio il lavoro di 49mila addetti del settore. Nella provincia di Prato le imprese del settore sono circa 700 (470 circa di acconciatura) che danno lavoro a 4500 addetti. “A questo punto oltre alle nostre imprese sono a rischio i nostri lavoratori – dice Catani – Noi abbiamo già da ierisera messo in moto una macchina che vuole portare la voce di tutti gli operatori, senza distinzione, all’attenzione delle autorità per fargli capire che oltre al rischio economico di un intero settore si spalanca veramente la porta a un rischio contagio incontrollato. Noi, che abbiamo chiuso ancora prima del decreto nella consapevolezza di non poter garantire la sicurezza, diciamo adesso con lo stesso senso di responsabilità che la nostra attività può riaprire garantendo il totale rispetto delle norme e in piena sicurezza, togliendo dalla strada abusivi che davvero possono creare danni irreparabili. Di ogni tipo”.


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