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Tessile: grande escluso

TESSILE: GRANDE ESCLUSO

Tessile: grande escluso del nuovo DPCM appena approvato, infatti tra le attività che possono riaprire il 14 di aprile,  il Governo ha escluso il tessile e tutto il comparto Moda. Il settore, che  vale 30miliardi di export e un saldo commerciale attivo di 10 miliardi di euro, rischia, di fatto, la condanna a morte nonostante sia uno dei punti cardine del “Made in Italy”.

Confartigianato Imprese Prato biasima questa scelta e sta facendo pressione, ha infatti inviato una lettera al Presidente Conte insieme alle altre associazioni datoriali,  affinché il settore e il Distretto manifatturiero di Prato possa riaprire in tempi celeri, naturalmente con la totale applicazione dei protocolli di sicurezza sottoscritti già il 14 di marzo.

Sono molti gli ordini per la stagione autunno-inverno 2020/2021 che, se si protrarrà la chiusura e non si dovesse procedere velocemente verso la riapertura, rimarranno inevasi col rischio di perdere importanti fette di mercato. I clienti  erano timidamente ricomparsi a Prato e in questo modo si scoraggiano a tornare.

Gli Imprenditori sarebbero sicuramente  in condizione di evadere tali ordini in sicurezza, avendo già dato esecuzione agli adempimenti richiesti dalla legge quali il distanziamento fra i lavoratori, l’uso di dispositivi di protezione quando necessari e operazioni di pulizia e sanificazione.

Bisogna dare una possibilità al Distretto Pratese per una riapertura che, facendo salvi i requisiti di sicurezza che l’attuale situazione sanitaria impone, consenta alle 6mila imprese e ai 42mila addetti del settore tessile-abbigliamento del nostro territorio di salvare la stagione produttiva e, per molte di esse, la loro stessa sopravvivenza.

Va, inoltre, ricordato anche che la provincia di Prato è tra quelle che registrano minori casi di positività nel centro nord e che le stesse dimensioni delle imprese, dove comunque sono state e saranno adottate tutte le misure di sicurezza previste, consentono il mantenimento delle distanze di sicurezza.

Moreno Vignolini Presidente della Federazione Moda di Confartigianato Regionale e Provinciale tiene a sottolineare: “Ci siamo mossi per salvaguardare il Distretto e pur concordando con moltissimi miei colleghi imprenditori di altri settori produttivi, che hanno il sacrosanto diritto di poter riaprire in tempi brevi, ritengo che se riusciamo a far ripartire velocemente il settore tessile, che per Prato è ancora oggi il settore trainante, allora anche tutti gli altri ne trarranno beneficio. Poi vorrei rimarcare il fatto che molti operai chiamano i vari titolari per poter ritornare a lavorare, preoccupati per il loro posto di lavoro nel futuro. Hanno ragione. Come si spera di salvaguardare i posti di lavoro tenendo le fabbriche chiuse? Chi potrà avere la forza di riaprire se questa chiusura dovesse andare per le lunghe? Quindi faccio un appello alle Forze Sindacali di schierarsi al nostro fianco per riaprire velocemente e, sicuramente, nella salvaguardia della salute di tutti”.

Crediamo opportuno che si proceda velocemente ad una revisione dei codici Ateco che potranno riaprire a breve e stiamo, anche in questi giorni Pasquali, contattando il mondo della politica e delle istituzioni affinché questo avvenga.

 


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